I
Eppure
non sono sposato da molto. Oddio, dipende da che cosa si intenda per
"molto", molto può essere anche tre anni, tre mesi
addirittura. Indipendentemente dal "molto" mi trovo nella
condizione di chi cerca disperatamente qualcuno "al di fuori",
con tutti i casini che questa ricerca comporta, ammesso che giunga a
compimento. Debbo dire che è una cosa più forte di me, e non è una
scusa, solo una constatazione.
1
Non
voglio neanche pensarci, a quest'uomo, che è una settimana che mi
telefona tutti i giorni. E' gentile, interessante ed interessato, ah
ah ah. Più di una volta mi sono sorpresa a dargli corda, senza
sapere come, e la sua conversazione, vivace la definirei, mi avvolge
e inevitabilmente mi affascina. Smetto di lavorare e mi metto comoda
ad ascoltare la storia della sua vita, vera o falsa che sia. Non lo
so ancora.
II
Ho
adocchiato una bionda che fa al caso mio. L'ho incontrata al mercato,
più di una volta, a un banco dei miei affezionati, il mitico S.,
fornitore di spezie ed erbe aromatiche, profumi, fra i più
affidabili e cari. Anche lei odora ogni mazzetto come a controllarne
la fragranza. Non saprei dire se mi piacciono più gli occhi o il
nasino odoratore, è comunque adorabile.
2
Me
lo sono trovato sul portone di casa, stamattina mentre uscivo. Il
bello è che non ho neanche avuto bisogno che si presentasse, ho
immediatamente realizzato che era lui. Gli occhi, sì, gli occhi
azzurri (ricordi? Occhi azzurri color del mare/di quegli occhi non ti
fidare...) mi hanno rapito. Con il massimo della naturalezza mi ha
indicato, con gesto magnanimo, l'ingresso del bar, dicendomi: "Prego,
cara la mia Teresa".
III
E'
caduta nella rete, come un'aragostina curiosa finita nella nassa. A
fregarla, è stato un mazzetto di odori, il bouquet garnì, come lo
chiamano i cuochi: le ho spiegato, con aria molto professionale,
complessivamente ridicola, che per impedire che le erbette vaghino
nella sua pentola basta avvolgerle in una garza che in farmacia
vendono per pochi centesimi, e legarla con un bianco filo da cucito,
che lei sicuramente avrà in casa.
3
Sono
qui seduta al bar con lui, e già mi domando sfacciatamente come sarà
nell'intimità. Mi parla e annuisco, ma la testa è altrove. Delle
sue parole mi giunge solo la musica, dolce come solo Chopin sa
essere. E' per questo che sorrido, graziosamente. Penso a lui, a come
me lo ricordo che era e a come è adesso. Eppure non sono passati
molti anni da quando siamo sposati. Allontanamento progressivo.
Inevitabile?
IV
C'era
bisogno di dirlo che mi ha invitato in casa? Il mio gatto ha artigli
meno pericolosi dei miei. Con la garza in mano ho fatto la scena di
insistere per salire a cercare il filo, ben sapendo che non ve ne era
alcun bisogno. Ci siamo baciati nell'anticamera, come se fosse
l'unica stanza della casa. Non saprei per quanto. Le ho slacciato il
reggiseno, unica difficoltà della giornata, e l'ho posseduta su un
vecchio tappeto.
4
Oggi
non sono andata a lavorare, ma non lo sa nessuno, solo al lavoro...
Mi vuole portare fuori porta. Lo seguo docilmente e dolcemente.
Questi occhi mi stanno stregando. Siamo a un porticciolo, non dico
dove, e saliamo su una pilotina, romanticissima, per chi adora il
pesce. In mare aperto si ferma e butta l'ancora. Mi prende in braccio
sulla sedia girevole e incomincia a baciarmi l'orecchio. Lui tace. Il
mare anche.
V
Stasera
la voglio portare al ristorante. Per entrambi il cibo è rilevante,
sostanziale forse. Ho parecchi amici ristoratori e la stupirò. Lo so
che non è elegante ma il migliore che mi viene in mente è quello in
cui sono andato con lei, a picco sul mare, doppia emozione. Chissà
se avrò voglia di dirle che la amo, non lo so ancora. Ma poi, come
si chiama? (fra me e me la chiamo "la giraffa", perché ha
due gambe....)
5
Stasera
mi ha invitato al ristorante. A lui ho detto che c'è una cena con
l'ufficio e non ha fatto una piega. Spero che non ci sia quando
sceglierò il vestito perché capirebbe tutto. Sfavillante sarò, per
il mio bel capitano, baffuto quanto basta per non pungere, con
un'aria sempre trasognata. Chissà lui come si presenterà? Mi viene
in mente Capitan Findus, e rido scioccamente. Di gioia.
VI
Siamo
seduti al nostro tavolo, nel silenzio della sera, con in mano le
migliori bollicine rosè dell'anno 2011. Avrei voglia di stringerla,
meglio, di strizzarla, nel suo abitino estivo frusciante, con una
meravigliosa camicia azzurrina. Le accarezzo le dita mollemente,
studiatamente, come se stessi suonando il mio vecchio piano. Alzo un
attimo la testa e il sangue si ferma: è entrata mia moglie con un
ufficiale di marina.
6
Ecco
cosa fa Capitan Findus! Ci avevo quasi azzeccato, è il primo
ufficiale di un cargo olandese il mio bel marinaio, e stasera ha
un'uniforme sfavillante. Ci siamo visti in centro e mi ha fatto
trovare in macchina un mazzo di rose rosse, ventinove, come i miei
anni. Fascino dei numeri primi. Un bacio al calor bianco e poi via,
alla volta di quel ristorante a picco sul mare. Mentre entriamo lo
scorgo a un tavolo poco più avanti.
VII
La
prossima volta le donne me le porto al bar sotto casa. Più sicuro.
Per quanto tempo i nostri occhi si saranno incrociati? Molto meno di
un secondo, certo. Si è seduta a tre tavolini di distanza ma la
terrazza è piccolissima, avrei potuto sentire quello che si
dicevano, avrei voluto. Non l'ho mai vista così bella. L'aragostina
stasera, distratta dall'incanto del posto, mi ha detto che ero
distratto. Mai successo.
7
Non
sarò mica più fortunata di quello che penso di essere? Lo stronzo
mi guardava di sottecchi, come me del resto, ma io ero più brava a
non farmene accorgere. E stasera ha avuto quel che si meritava.
Eleonora Duse non avrebbe potuto recitare meglio la parte dell'amante
appassionata (ma col Vate, poi, recitava?). Baci, carezze, lo stesso
Capitan Findus era leggermente imbarazzato ma enormemente divertito.
VIII
e 8
La
notte, a ore diverse, i due tornano a casa, dopo aver salutato i
rispettivi compagni di un tratto di strada. Lui la trova già a
letto, voltata, fintamente addormentata. Esita molto meno di un
secondo ed entra nel letto. Si danno la schiena. Respirano entrambi
con fatica. Voglia di piangere? Voglia di fare l'amore? Voglia di
parlare, forse l'ultima volta? Intanto le mani si cercano.
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