La coppia al tavolino ha appena
finito di bere caffè e acqua minerale. Lei ha un vestito scuro con le spalle
nude, anche se al collo ha una pashmina bianca, più volte avvolta. E’ seduta in
modo da far vedere buona parte delle cosce, non magre, e se le accarezza.
E’ palesemente sulle spine. Lui,
con una polo giallo canarino, sembra più tranquillo. Oltre a essere più
vecchio.
Hanno deciso di imbarcarsi in quella nuova avventura,
spinti da un pizzico di follia e da giornate gonfie di noia. E’ lei ad avere
insistito e lui non ha avuto il coraggio di dirle di no. Magari, quando si
arriverà al dunque, lui si tirerà indietro, certo con un gesto elegante, del
tutto convinto che è meglio lasciare un dubbio sulla propria virilità piuttosto
che dare la certezza dell’impotenza.
La coppia che aspettavano emerse
improvvisamente dal tunnel di pietra. Non avrebbero potuto non essere quelli
che aspettavano, anche perché, come da accordi, entrambi portavano addosso
qualcosa di giallo. Lui aveva capelli più bianchi che grigi, lei capelli ricci
e rossastri. La donna seduta al bar guardò bene quest’uomo, col quale aveva
deciso di giacere di lì a poco. Incominciò a pensare se puzzava già di sudore.
Nulla di più romantico. Concluse saggiamente che una moderata puzza di sudore,
ovviamente accompagnata da altre caratteristiche idonee alla particolare
bisogna, poteva essere anche accettabile.
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