LAURA
Lo
stiamo aspettando.
France è seduto sul divano, ha tirato su i piedi. Se non lo
conoscessi direi che è tranquillo, ma so che non è vero. Mi ha
detto che affronterà Camillo a viso aperto. Vuole quei soldi a tutti
i costi: sembra che questo benedetto autosalone sia la cosa che
desidera di più al mondo.
E' bello il mio amore, alto,
atletico, con quegli occhi blu luminosi e quell'espressione
dolcissima, anche se, quando vuole, sa essere una tigre.
Chissà se Camillo gli darà i
soldi: mio marito è talmente lunatico che potrebbe anche mettergli
le mani addosso.
Eccolo, sta arrivando. Ha bevuto,
come sempre, e barcolla un poco. Non capisco perché ha in mano il
fucile e lo punta su di lui.
Oddio, gli ha sparato. France è
rimasto riverso sul divano, macchiato dal sangue spruzzato. Coi suoi
meravigliosi occhi stupiti, con dentro ancora il sogno
dell'autosalone. Cerco di muovermi con circospezione per uscire da
questa stanza, con passetti sempre più veloci, ma mi ferma un dolore
improvviso alla schiena, che mi spezza il respiro e mi fa cadere. Gli
occhi mi si annebbiano. Sto morendo. Morire così, per amore, è la
cosa più bella di questa mia vita. Muoio contenta.
CAMILLO
Quella troia non doveva farmi
questo torto. Tutto le ho dato, l'ho presa dall'immondezzaio, l'ho
educata, l'ho vestita come una regina. Le ho fatto provare i piaceri
più sublimi e le esperienze più incredibili: tutto le ho dato, a
incominciare dal mio nome e dal mio titolo. Mille amanti le ho
procurato, perché doveva amare solo me. Io sono l'unico vero uomo
della sua vita e, volente o nolente, se lo deve cacciare in testa.
Con me tutto, senza di me il nulla.
Non
riesco a capire cosa ci abbia trovato, in quel mezzo finocchio
bastardo. Di uomini come lui, e anche di gran lunga più belli e
aitanti, ne ha avuti a centinaia, non lo può negare, ci sono le foto
nei miei album. Rapporti occasionali dei quali ricordo bene ogni
particolare, con gemiti di piacere che diventavano urla strazianti, e
solo allora godevo anche io.
E adesso la troia mi viene a
raccontare che è innamorata: che cazzata! Una donna come lei non
deve innamorarsi, ammesso che ne sia capace.
Adesso vado su: so bene che
saranno insieme. Mi porto il fucile: chissà che non riesca a
terrorizzarlo e a farlo scomparire per sempre dalla nostra vita.
FRANCE
Roby e Alex sono venuti da me
ieri sera. Mi hanno proposto di fare un affare insieme a loro,
vogliono comperare un autosalone. In questi anni, che tutti chiamano
del boom, ciascuno vuole comperare una macchina, che è diventata un
po' il simbolo del benessere, anche se è solo una piccola 600 Fiat.
Chi è ricco compera macchine sempre più care e sempre più belle,
per dimostrare a tutti la sua ricchezza e la sua forza.
I ragazzi hanno già trovato
anche i locali, in corso Buenos Ayres. Loro pensano che quei venti
milioni potrei chiederli a Laura, che tanto suo marito è straricco.
Devo dire che questa idea non mi piace granché.
Certo, i primi tempi il conte mi
dava dei soldi per le mie prestazioni ma adesso è tutto diverso.
Quando facciamo l'amore il conte non c'è (lo dobbiamo fare di
nascosto), lui e quella maledetta macchina fotografica.
Laura è stata con centinaia di
uomini ma mi piace pensare che sia stato un teatrino fatto soltanto
per compiacere il marito, per carità , ottimamente recitato.
Non capisco lui, impotente e
quindi inutile, ma soprattutto non capisco lei, perché si sia
piegata a questo gioco, che ben presto è diventato un gioco al
massacro, con l'unico risultato di di sentirsi più vuoti e più
soli, e questo lo capisco bene.
Sono contento che mi ha
incontrato!
La prima volta che abbiamo fatto
l'amore, non la prima ma la prima da soli, non abbiamo detto niente,
(e da lì in poi sempre in silenzio) e lei, come una gatta, mi si è
arrampicata addosso e mi ha stretto con forza. So che mi ama, anzi,
ci amiamo. Non potrà negarmi di parlare col marito per quel
prestito.
LAURA
In questa vita, che sta
diventando sempre più miserabile, mi è capitato qualcosa di nuovo.
Mio marito mi ha portato a casa, ieri pomeriggio, un meraviglioso
ragazzo, con due occhi blu come il mare di Itaca e Cefalonia, e una
mascella da far invidia a Mussolini.
Chissà dove cazzo lo ha
raccattato. Non avevo nessuna voglia di scopare ma Camillo non
conosce la parola no. Per cui, dopo che lui è andato a prendere
l'attrezzatura fotografica, è cominciata la sceneggiata. E “occhi
blu”, col quale avevo scambiato neanche due parole, non solo si è
dimostrato all'altezza del compito richiesto ma ha avuto una
delicatezza che mi ha stupito. Prima di iniziare mi ha detto “mi
scusi” (mai successo). Anche Camillo era eccitato e deliziato, mi
sono accorta che è venuto prima di noi.
Non me lo devo far scappare: un
amante così lo vorrebbe ogni donna. Sentire la sua testa appoggiata
sul mio ventre mi ha trasmesso un calore che mi ricorda tutti i
bambini che non sono riuscita ad avere, e in quel momento gli
occhi mi si sono allagati.
Camillo l'ha mandato subito via,
con un pacchetto di banconote da diecimila, ma non prima che io fossi
riuscita a mettergli in mano una strisciolina di carta con il numero
di telefono del mio appartamento privato. Si è preso i soldi che gli
ha dato Camillo con un po' di incertezza. Non me lo devo fare
scappare.
CAMILLO
Finalmente sono riuscito a
convincerla a sposarmi. non è stato facile: l'ho irretita coprendola
di regali, e facendole balenare l'illusione di una vita immersa nel
lusso più sfrenato. Viaggi, gioielli, amici importanti, il cinema,
persino. L'ho frastornata con tutte queste cose, fino a farle mettere
in secondo piano il fatto che il debito coniugale lo dovesse pagare
come volevo io.
Non mi piace andare con una
donna. Ci ho provato alcune volte ma non mi piace. Non sopporto di
lasciarmi andare. In quei momenti non sono soltanto nudo, sono
pericolosamente indifeso. E non mi piace per niente, perché dalla
pancia mi sale un'angoscia che mi tronca il respiro. E devo
scappare. E' molto più semplice, e anche più divertente, guardare
gli umani che scopano, così come le bestie che si accoppiano. E più
sono simili alle bestie e più mi diverto, e in fondo li invidio,
loro che non si fanno tanti problemi.
La macchina fotografica ben
presto è diventata una necessità. Leica, naturalmente, per un uomo
del mio rango. L'ho fatta venire apposta dalla Germania; il fotografo
mi ha consigliato di corredarla di un obiettivo 50 mm, perché dice
che è quello più simile alla visione dell'occhio umano. Quando
sfoglio il mio album il controllo è totale, e la mia ansia è a
zero. Bene. Ricominciamo.
LAURA
Sono andata via di casa un mese
fa, non ne potevo più.
Tutto mi stava stretto: non
sopporto l'essere poveri. A scuola ho conosciuto delle ragazze della
mia età, ricche, e il poterle frequentare mi ha aperto l'orizzonte
su un mondo di cui non sospettavo l'esistenza.
Meno male che ho un corpo che,
adeguatamente velato, fa venire grandi voglie a questi ragazzotti di
provincia. Ma non voglio concedermi a questi zotici. Voglio un uomo
ricco, che mi faccia diventare famosa, magari come un'attrice del
cinema. Voglio essere circondata e coccolata da uomini ricchissimi
che mi dimostrino di desiderarmi alla follia.
Voglio tutto quello che non ho
avuto, e che ho il diritto di avere. Gli uomini mi desiderano. Io
desidero i loro soldi. Si può fare. Si deve fare.
la storia dei casati stampa
RispondiEliminainfatti...
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