lunedì 25 febbraio 2013

Innamorarsi


LAURA
Lo stiamo aspettando. France è seduto sul divano, ha tirato su i piedi. Se non lo conoscessi direi che è tranquillo, ma so che non è vero. Mi ha detto che affronterà Camillo a viso aperto. Vuole quei soldi a tutti i costi: sembra che questo benedetto autosalone sia la cosa che desidera di più al mondo.
E' bello il mio amore, alto, atletico, con quegli occhi blu luminosi e quell'espressione dolcissima, anche se, quando vuole, sa essere una tigre.
Chissà se Camillo gli darà i soldi: mio marito è talmente lunatico che potrebbe anche mettergli le mani addosso.
Eccolo, sta arrivando. Ha bevuto, come sempre, e barcolla un poco. Non capisco perché ha in mano il fucile e lo punta su di lui.
Oddio, gli ha sparato. France è rimasto riverso sul divano, macchiato dal sangue spruzzato. Coi suoi meravigliosi occhi stupiti, con dentro ancora il sogno dell'autosalone. Cerco di muovermi con circospezione per uscire da questa stanza, con passetti sempre più veloci, ma mi ferma un dolore improvviso alla schiena, che mi spezza il respiro e mi fa cadere. Gli occhi mi si annebbiano. Sto morendo. Morire così, per amore, è la cosa più bella di questa mia vita. Muoio contenta.

CAMILLO
Quella troia non doveva farmi questo torto. Tutto le ho dato, l'ho presa dall'immondezzaio, l'ho educata, l'ho vestita come una regina. Le ho fatto provare i piaceri più sublimi e le esperienze più incredibili: tutto le ho dato, a incominciare dal mio nome e dal mio titolo. Mille amanti le ho procurato, perché doveva amare solo me. Io sono l'unico vero uomo della sua vita e, volente o nolente, se lo deve cacciare in testa. Con me tutto, senza di me il nulla.
Non riesco a capire cosa ci abbia trovato, in quel mezzo finocchio bastardo. Di uomini come lui, e anche di gran lunga più belli e aitanti, ne ha avuti a centinaia, non lo può negare, ci sono le foto nei miei album. Rapporti occasionali dei quali ricordo bene ogni particolare, con gemiti di piacere che diventavano urla strazianti, e solo allora godevo anche io.
E adesso la troia mi viene a raccontare che è innamorata: che cazzata! Una donna come lei non deve innamorarsi, ammesso che ne sia capace.
Adesso vado su: so bene che saranno insieme. Mi porto il fucile: chissà che non riesca a terrorizzarlo e a farlo scomparire per sempre dalla nostra vita.

FRANCE
Roby e Alex sono venuti da me ieri sera. Mi hanno proposto di fare un affare insieme a loro, vogliono comperare un autosalone. In questi anni, che tutti chiamano del boom, ciascuno vuole comperare una macchina, che è diventata un po' il simbolo del benessere, anche se è solo una piccola 600 Fiat. Chi è ricco compera macchine sempre più care e sempre più belle, per dimostrare a tutti la sua ricchezza e la sua forza.
I ragazzi hanno già trovato anche i locali, in corso Buenos Ayres. Loro pensano che quei venti milioni potrei chiederli a Laura, che tanto suo marito è straricco. Devo dire che questa idea non mi piace granché.
Certo, i primi tempi il conte mi dava dei soldi per le mie prestazioni ma adesso è tutto diverso. Quando facciamo l'amore il conte non c'è (lo dobbiamo fare di nascosto), lui e quella maledetta macchina fotografica.
Laura è stata con centinaia di uomini ma mi piace pensare che sia stato un teatrino fatto soltanto per compiacere il marito, per carità , ottimamente recitato.
Non capisco lui, impotente e quindi inutile, ma soprattutto non capisco lei, perché si sia piegata a questo gioco, che ben presto è diventato un gioco al massacro, con l'unico risultato di di sentirsi più vuoti e più soli, e questo lo capisco bene.
Sono contento che mi ha incontrato!
La prima volta che abbiamo fatto l'amore, non la prima ma la prima da soli, non abbiamo detto niente, (e da lì in poi sempre in silenzio) e lei, come una gatta, mi si è arrampicata addosso e mi ha stretto con forza. So che mi ama, anzi, ci amiamo. Non potrà negarmi di parlare col marito per quel prestito.

LAURA
In questa vita, che sta diventando sempre più miserabile, mi è capitato qualcosa di nuovo. Mio marito mi ha portato a casa, ieri pomeriggio, un meraviglioso ragazzo, con due occhi blu come il mare di Itaca e Cefalonia, e una mascella da far invidia a Mussolini.
Chissà dove cazzo lo ha raccattato. Non avevo nessuna voglia di scopare ma Camillo non conosce la parola no. Per cui, dopo che lui è andato a prendere l'attrezzatura fotografica, è cominciata la sceneggiata. E “occhi blu”, col quale avevo scambiato neanche due parole, non solo si è dimostrato all'altezza del compito richiesto ma ha avuto una delicatezza che mi ha stupito. Prima di iniziare mi ha detto “mi scusi” (mai successo). Anche Camillo era eccitato e deliziato, mi sono accorta che è venuto prima di noi.
Non me lo devo far scappare: un amante così lo vorrebbe ogni donna. Sentire la sua testa appoggiata sul mio ventre mi ha trasmesso un calore che mi ricorda tutti i bambini che non sono riuscita ad avere, e in quel momento gli occhi mi si sono allagati.
Camillo l'ha mandato subito via, con un pacchetto di banconote da diecimila, ma non prima che io fossi riuscita a mettergli in mano una strisciolina di carta con il numero di telefono del mio appartamento privato. Si è preso i soldi che gli ha dato Camillo con un po' di incertezza. Non me lo devo fare scappare.

CAMILLO
Finalmente sono riuscito a convincerla a sposarmi. non è stato facile: l'ho irretita coprendola di regali, e facendole balenare l'illusione di una vita immersa nel lusso più sfrenato. Viaggi, gioielli, amici importanti, il cinema, persino. L'ho frastornata con tutte queste cose, fino a farle mettere in secondo piano il fatto che il debito coniugale lo dovesse pagare come volevo io.
Non mi piace andare con una donna. Ci ho provato alcune volte ma non mi piace. Non sopporto di lasciarmi andare. In quei momenti non sono soltanto nudo, sono pericolosamente indifeso. E non mi piace per niente, perché dalla pancia mi sale un'angoscia che mi tronca il respiro. E devo scappare. E' molto più semplice, e anche più divertente, guardare gli umani che scopano, così come le bestie che si accoppiano. E più sono simili alle bestie e più mi diverto, e in fondo li invidio, loro che non si fanno tanti problemi.
La macchina fotografica ben presto è diventata una necessità. Leica, naturalmente, per un uomo del mio rango. L'ho fatta venire apposta dalla Germania; il fotografo mi ha consigliato di corredarla di un obiettivo 50 mm, perché dice che è quello più simile alla visione dell'occhio umano. Quando sfoglio il mio album il controllo è totale, e la mia ansia è a zero. Bene. Ricominciamo.

LAURA
Sono andata via di casa un mese fa, non ne potevo più.
Tutto mi stava stretto: non sopporto l'essere poveri. A scuola ho conosciuto delle ragazze della mia età, ricche, e il poterle frequentare mi ha aperto l'orizzonte su un mondo di cui non sospettavo l'esistenza.
Meno male che ho un corpo che, adeguatamente velato, fa venire grandi voglie a questi ragazzotti di provincia. Ma non voglio concedermi a questi zotici. Voglio un uomo ricco, che mi faccia diventare famosa, magari come un'attrice del cinema. Voglio essere circondata e coccolata da uomini ricchissimi che mi dimostrino di desiderarmi alla follia.
Voglio tutto quello che non ho avuto, e che ho il diritto di avere. Gli uomini mi desiderano. Io desidero i loro soldi. Si può fare. Si deve fare.





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