domenica 4 marzo 2012

La regina è la casa

Già quando mi sveglio il primo pensiero è per lei, la mia casa.

Non c'è altro che possa darmi la stessa soddisfazione, né marito né figli. La casa richiede grandi cure ma dà enorme gratificazione.

Tra scuola e lavoro, riesco a liberarmi della famiglia per buona parte della giornata, e mi dedico a lei con tutto il cuore.

La rimozione della polvere è l'attività principale della mattina: utilizzo uno straccio che, dopo avere accarezzato ogni mobile e suppellettile nelle più intime pieghe, scrollo dalla finestra, per ricominciare in un'attività senza fine...... come la canzone.

Sarebbe bellissimo poter sigillare tutto, anche gli umani, con una pellicola trasparente, ben lavabile e repellente alla polvere. So che sono sogni di gloria.

Rifare i letti è la seconda attività della mattinata: che bisogno c'è di mettere tante coperte? Ne basta una, non molto pesante né calda: le altre devono restare nell'armadio. Se poi è inverno pazienza, il freddo conserva.

Il terzo appuntamento della mattinata è l'aspirapolvere, il cui fine ultimo è la sterilità, che non può essere raggiunta ma deve essere anelata con il massimo dell'impegno.

Caricare la lavatrice è l'ultimo compito, necessità imposta dalla stupida abitudine di cambiarsi i vestiti, che non sono ancora “usa e getta”.

E siamo al pranzo, che mio malgrado deve essere preparato: fritti non se ne fanno, ho la scusa che fanno male. Un piatto per ciascuno andrà bene, non più di due posate. Cucinare è un'imposizione sgradevole e inutile, forse necessaria per chi abita con me. Dovranno accontentarsi.

La prima attività del pomeriggio è la stiratura, di quelle cose, del marito, che non possono non essere stirate. Attività che, non aggiungendo né pulizia né sterilità, giudico inutile.

Dopo la stiratura incomincia la ricerca di residue cose da pulire o da mettere in quell'ordine che è apoteosi dell'inutilizzo e contemplazione dell'immobilità.

Finalmente ci sono le abluzioni corporee, per le quali non c'è spugna sufficientemente abrasiva né sapone utile a levarsi uno sporco che è della mente.

La sera, dopo la reiterata sofferenza del dover preparare la cena, la dedico alla televisione, utilissimo mezzo per non pensare a domani, altro giorno irrimediabilmente eguale di una vita completamente inutile.



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